I CONTRAPPUNTISTI
Fondato nel 2022 e diretto da Marcello Trinchero, è un ensemble barocco specializzato nella musica del XVII e XVIII secolo dedito principalmente alla riscoperta di repertori inediti o rari su strumenti originali.
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L’attenzione per le più moderne tecniche di ricerca filologica e per la performance storicamente informata ha portato I CONTRAPPUNTISTI alla prima esecuzione assoluta in tempi moderni di diverse pagine dimenticate del barocco italiano e tedesco.
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I membri della formazione hanno approfondito negli anni lo studio della prassi esecutiva della musica barocca con importanti maestri tra cui: Giovanni Antonini, Alfredo Bernardini, Gabriele Cassone, Olivia Centurioni, Fabio Bonizzoni, Gaetano Nasillo, Evangelina Mascardi e Rinaldo Alessandrini.
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L’ensemble, attivo principalmente in Italia e Svizzera, partecipa a diverse rassegne concertistiche e festival di musica antica.
Il repertorio musicale degli ultimi 500 anni è incredibilmente vasto e resta per lo più ineseguito. La cultura occidentale tende a rieseguire un numero contenuto di composizioni di un numero ristretto di grandi autori evitando le recenti scoperte e la musica di consumo che riempiva le chiese, i teatri e le piazze del passato. Tutti abbiamo avuto modo di sentire una cantata di Bach o una sinfonia di Mozart ma quanti ne hanno ascoltata una di Kraus o una cantata di Römhildt o del suo maestro Kuhnau?
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Solo scoperchiando questo vaso di Pandora si può entrare in contatto con la vera essenza dei diversi stili musicali e la loro evoluzione immergendosi in un’esperienza d’ascolto tanto unica quanto emozionante.
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In queste pagine riaffiorano collegamenti e spunti musicali che riportano la nostra memoria ai grandi nomi e alle pagine di quelli che il consumismo musicale chiama masterpiece senza però scadere nella banalità né nella qualità compositiva: come in un mondo musicale parallelo dove la musica dei grandi maestri che conosciamo non è l’unica esistente ma una delle tante che venivano scritte e suonate in quel periodo con le loro contaminazioni, commistioni, interazioni reciproche e somiglianze stilistiche.
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Questo ci permette di capire che i grandi nomi e le grandi composizioni che la storia ci ha tramandato sono solo una semplificazione stilistica di un repertorio molto più vasto, ancora da riscoprire e di immenso valore artistico; un repertorio che chiede a gran voce di essere rieseguito e di essere ascoltato.